Circolare 22 2023 Riduzione dell’IRES e dell’IRPEF: il maxi-sconto per chi assume

Riduzione dell’IRES e dell’IRPEF: il maxi-sconto per chi assume

Il Governo introduce un incentivo per chi assume nuovo personale sotto forma di maggiorazione della deduzione, consentendone la fruizione anche a società in perdita che non sarebbero agevolate da incentivi sulle aliquote.

I titolari di reddito di impresa e gli esercenti arti e professioni potranno fruire di una deduzione maggiorata del 20% del costo del personale nel caso di incremento occupazionale.

Il beneficio è limitato al costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Lo “sconto troverà applicazione per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e avrà la durata di un anno. Inoltre, quale ulteriore condizione si prevede che il beneficio è riservato esclusivamente ai soggetti che hanno esercitato l’attività (nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023) per almeno 365 giorni.

Occorre poi che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine dell’esercizio 2024 sia superiore (tenendo conto dei decrementi delle società controllate o collegate) a quello medio del 2023. I contribuenti dovranno inoltre avere alle proprie dipendenze, sempre a fine 2024, un numero di dipendenti complessivo (a tempo indeterminato e determinato) superiore a quello medio del 2023.

L’agevolazione non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi di impresa.

L’incremento del costo del personale deducibile sarà ancora maggiore e raggiungerà il 30% laddove l’assunzione interessasse lavoratorisvantaggiati”, lavoratori con disabilità o persone detenute in istituti penitenziari o coloro che sono ammessi alle misure alternative alla detenzione. Il maxi-sconto del 30% riguarderà anche le assunzioni di donne di qualsiasi età con almeno due figli di età inferiore a 18 anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in regioni ammissibili ai fondi strutturali UE e nelle aree svantaggiate, i giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile per gli under 30. Inoltre, tra i predetti soggetti, ci sono anche gli ex percettori del reddito di cittadinanza che non siano in possesso dei requisiti per l’assegno di inclusione.

Abrogata dal 2024 l’agevolazione ACE

L’art. 5 del DLgs. approvato in data 16 ottobre 2023 in via preliminare dal Consiglio dei Ministri prevede, nel contesto della ridefinizione degli incentivi alle imprese, l’abrogazione dell’agevolazione ACE con effetto dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (ovvero, dal 2024, per i soggetti con esercizio sociale coincidente con l’anno solare).

L’ultimo periodo d’imposta per il quale si potrà fruire dell’agevolazione ACE sarà pertanto l’anno d’imposta 2023.

L’abrogazione, se verrà confermata nella versione definitiva del decreto, comporterà di fatto la “perdita” degli incrementi di patrimonio netto che le società avevano registrato dal 2011 in poi, suscettibili in più casi di ridurre in modo significativo l’imponibile.

Tuttavia qualora nel Modello Redditi che verrà presentato entro novembre 2024 (relativo al periodo d’imposta 2023) dovesse risultare una eccedenza di deduzione non assorbita dal reddito complessivo (e neppure da quello del gruppo, per le società in consolidato fiscale), la stessa potrà comunque essere riportata a nuovo ed essere compensata con gli imponibili degli anni seguenti secondo le regole attualmente vigenti, senza limite di tempo.

Circolare 22 2023 Agevolazione assunzioni e abrogazione ACE