Credito di imposta sugli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati nell’anno 2022 passa dal 20 al 50%

Il Decreto Legge “Aiuti” (approvato dal Consiglio dei Ministri il 2.5, ad oggi non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) prevede che per gli investimenti aventi a oggetto beni compresi nell’allegato B annesso alla L. n. 232/2016, effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 (ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), la misura del credito d’imposta viene incrementato dal 20% al 50%.

L’agevolazione al 50% riguarda anche gli investimenti già effettuati prima della entrata in vigore della norma, purché a partire dal 1° gennaio 2022. A tal fine, è irrilevante che l’ordine al fornitore sia stato fatto nel 2021, essendo sufficiente che la cessione del bene immateriale, con la relativa consegna e il passaggio della proprietà, sia avvenuta nell’anno attualmente in corso.

Pertanto, il credito d’imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati nel 2022 (o nel termine “lungo” del 30 giugno 2023) viene incrementato dal 20% al 50%.

Per gli anni successivi al 2022 le agevolazioni restano invariate:

– nel 2023 (ovvero 30.6.2024) il credito di imposta è pari al 20%;

– nel 2024 (ovvero 30.6.2025) il credito di imposta è pari al 15% (tetto di spesa massimo 1 milione di euro, distinto da quello del triennio precedente);

– nel 2025 (ovvero 30.6.2026) il credito di imposta è pari al 10% (tetto di spesa 1 milione di  euro).