Il D.lgs. 125/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ha recepito la direttiva Ue 2022/2464 sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che stabilisce l’entrata in vigore dell’informativa sulla sostenibilità nella Relazione sulla gestione.
Le grandi imprese e le imprese madri di grandi gruppi con oltre 500 dipendenti dovranno rispettare gli obblighi a partire dal 1° gennaio 2024, mentre le grandi imprese e le società madri di grandi gruppi non ancora obbligate, nonché quelle non di interesse pubblico, inizieranno dal 1° gennaio 2025.
Sono definite grandi imprese quelle che superano i limiti previsti dall’Unione europea durante il primo anno contabile oppure per due esercizi consecutivi, ovvero:
- totale dello Stato patrimoniale: 25 milioni di euro;
- ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: 50 milioni di euro;
- numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250.
Le PMI con strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati saranno obbligate a partire dal 1° gennaio 2026. Le disposizioni riguardano anche gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione e riassicurazione captive. Per le PMI quotate è prevista la possibilità di non applicare la norma fino all’esercizio finanziario 2028, con l’obbligo di spiegare le motivazioni per l’opzione.
Per Piccole-medie imprese si intende le imprese i cui valori sono compresi tra:
- totale dello Stato patrimoniale: superiore a 450.000 euro e inferiore a 25.000.000 di euro;
- ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: superiore a 900.000 euro e inferiore a 50.000.000 di euro;
- numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: non inferiore a 11 e non superiore a 250.
Le imprese di Paesi terzi saranno invece obbligate a partire dal 1° gennaio 2028.
Il decreto propone anche modifiche al D.lgs. 39/2010, tra cui l’introduzione del “revisore della sostenibilità” e l’obbligo di un tirocinio di almeno 8 mesi per l’abilitazione allo svolgimento di incarichi relativi alla sostenibilità. I revisori abilitati dovranno acquisire ogni anno almeno 25 crediti formativi, di cui almeno 10 in materia di sostenibilità. Gli iscritti al Registro della revisione legale dei conti prima del 1° gennaio 2026 saranno considerati abilitati a rilasciare attestazioni di conformità della rendicontazione di sostenibilità, purché abbiano maturato almeno 5 crediti formativi annuali nelle materie caratterizzanti la sostenibilità e presentino domanda di abilitazione. Il recepimento della direttiva modifica inoltre il codice civile con riferimento ai limiti per la redazione del bilancio d’esercizio per le società in forma abbreviata e per le micro-imprese.